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Volpoca

Avifauna > Anatidi

Volpoca - Tadorna tadorna (Linnaeus, 1758)

Femmina - Riserva Saline di Priolo _ Priolo (SR)
Le volpoche popolano le zone costiere fangose o sabbiose, estuari, paludi o piane interessate dalle maree, ma frequentano anche aree interne che costeggiano saline o laghi salmastri. Nella stagione fredda si riuniscono in stormi molto numerosi, che possono raggiungere alcune migliaia di individui.  Lunga tra i 55 e i 65 centimetri, ha un’apertura alare che può raggiungere il metro e 20. La conformazione è molto simile a quella dell’Oca selvatica, da cui però si differenzia marcatamente per i colori. In prevalenza le piume sono candide, mentre la testa e il collo sono verde scuro, con due macchie nere sul dorso e la caratteristica fascia rosso-bruna che le fa da collare. Una spessa striscia le tinge di scuro quasi tutto il ventre, così come la punta delle penne della coda e delle remiganti alari.
La completa perdita delle penne di coda e ali nella fase di muta impedisce alla Volpoca di prendere il volo finché la livrea non si è del tutto riformata. Le zampe sono color carne, mentre il becco, rosso acceso in primavera, tende a sbiadire con l’arrivo dell’autunno. I maschi si distinguono per le dimensioni maggiori e per la protuberanza sul becco che si manifesta nel periodo della riproduzione, mentre le femmine hanno una macchia bianca tra il becco e gli occhi e presentano un piumaggio dai toni più tenui e meno contrastanti, con la fascia scura del ventre che quasi non si nota.
Scelto il sito per la nidificazione, la coppia entra in possesso del suo territorio che difende dagli intrusi. Una volta deposte le uova, da sette a quattordici, la femmina cova per 26-30 giorni; dopo la nascita, i pulcini restano nel nido non più di due mesi. Per questo i pulcini devono imparare in fretta a nutrirsi da soli. Appena nati, la madre li porta sull’acqua per renderli al più presto abili nel nuoto e nella ricerca del cibo. L’alimentazione di questa specie è davvero varia e associa a sementi, erbe bacche e alghe, anche cibo di origine animale come pesciolini, molluschi, chiocciole, insetti, vermi, crostacei, larve e altri piccoli organismi. Per saziarsi le volpoche procedono con lentezza nell’acqua bassa, dove immergono il becco, utilizzandolo come filtro per trattenere il cibo.



Quando una Volpe sceglie di scavare la propria tana in aree salmastre, vicino a coste sabbiose o lagune, corre il rischio di dover ben presto condividere il suo rifugio con un ospite pennuto, la Volpoca. Ecco spiegata la stravaganza del nome volgare di questo uccello, che ha l’abitudine di riprodursi utilizzando le profonde cavità del terreno scavate da volpi, tassi o conigli. Inconfondibile grazie al piumaggio bianco, nero e verde scuro e alla cintura rosso ruggine sul petto, la Volpoca non ha grandi capacità di mimetismo. Ma si sa difendere con coraggio e decisione dai predatori, proteggendo efficacemente le uova e i pulcini…





Descrizione scientifica da:   


Maschio - Riserva Saline di Priolo _ Priolo (SR)
Maschio e Femmina - Riserva Saline di Priolo _ Priolo (SR)
Maschio e Femmina - Riserva Saline di Priolo _ Priolo (SR)
Femmina - Riserva Saline di Priolo _ Priolo (SR)
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