Vai ai contenuti

Pavoncella - Vanellus vanellus (Linnaeus, 1758)

Avifauna > Limicoli
Pavoncella - Vanellus vanellus (Linnaeus, 1758)
Capo Feto _ Mazara del Vallo (TP)
La Pavoncella presenta dimensioni simili a quelle di un Colombo di città, raggiungendo una lunghezza di 34 centimetri e un’apertura alare di 77 centimetri, per un peso che può raggiungere anche i 300 grammi. Il maschio e la femmina sono molto simili nell’aspetto, con parti superiori verde scuro con riflessi iridescenti tendenti al nero verso le estremità alari, che terminano con il bianco. Il petto è nero e l’addome bianco, gli stessi colori che connotano il capo, dove campeggia un pronunciato ciuffo. Le zampe sono invece rosse, il becco nerastro. Le femmine si distinguono dai maschi per alcune screziature bianche presenti sul nero del petto e della gola. I giovani somigliano agli adulti, con colorazioni però meno accese e qualche screziatura sulle parti bianche della testa.
Presente con la sottospecie nominale Vanellus v. vanellus in gran parte dell’Europa, la specie in Italia è nidificante parzialmente sedentaria, con un congruo numero di soggetti migratori e svernanti. Frequenta le pianure, i vasti territori coltivati a campi e zone parzialmente umide, ma la si incontra anche nei pascoli, fino a quote medio alte, nella stagione invernale e durante la migrazione primaverile.
La Pavoncella si nutre essenzialmente di coleotteri, mosche e altri insetti, ma anche di ragni, lombrichi e altri invertebrati. Non disdegna nella dieta anche qualche seme di pino o di graminacee. Di carattere sospettoso e di indole timida, conduce vita gregaria in branchi anche numerosi. Il volo è ondulato e relativamente veloce. Sul terreno cammina e corre compiendo improvvisi arresti e ricerca il cibo piegando il corpo senza flettere le zampe.
La stagione riproduttiva inizia alla fine di marzo, con voli di corteggiamento irregolari e abbastanza vistosi. Davanti alla femmina, il maschio si esibisce in una parata che consiste nel simulare il movimento del corpo che dovrà compiere in seguito per scavare la cavità nella quale saranno deposte le uova. Il nido è infatti un semplice buco sul terreno, spesso un poco rialzato per permettere un controllo della zona circostante. La femmina, dopo avere scelto tra diversi siti predisposti dal maschio, depone 4 uova tra la metà di marzo e aprile. Difficilmente si realizza una seconda covata. Dopo circa 4 settimane le uova si schiudono: alla nascita i pulcini abbandonano immediatamente il nido – c.d. nidifughi – per essere comunque accuditi da entrambi i genitori anche in seguito, per un periodo di 35-40 giorni.

Il nome comune della specie fornisce, in diverse lingue europee, buoni indizi sui suoi tratti distintivi. Quello italiano richiama il colore del piumaggio del dorso, che ha riflessi bronzei tipici della livrea del Pavone. Il nome inglese Lapwing si rifà alle invece piroette – in inglese lapping – che il maschio esegue in aria durante la parata nuziale. Il nome latino Vanellus invece fa riferimento al suo grido d’allarme, che ricorda il rumore del grano quando ricade nel vaglio. Specie gregaria sia durante la nidificazione sia in periodo invernale – quando si raggruppa arrivando a formare stormi fino al migliaio di individui – la Pavoncella si associa spesso ad altre specie dalle esigenze ecologiche simili, come i pivieri dorati. Per alimentarsi arriva anche a seguire, senza timore, i trattori che lavorano i campi…

Descrizione scientifica da:   
Capo Feto _ Mazara del Vallo (TP)
Capo Feto _ Mazara del Vallo (TP)
Tutte le immagini presenti nel sito sono di proprietà esclusiva dell'autore e soggette alle leggi sul copyright ©2010-2023
Torna ai contenuti