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Rondine rossiccia

Avifauna > Passeriformi
Rondine rossiccia - Cecropis daurica (Laxmann, 1769)
Seccagrande (AG)
Le macchie fulve di alcune parti del corpo sono la particolarità cromatica che caratterizza questa rara specie rispetto alle altre rondini. Sono ben undici le sottospecie documentate di Cecropis daurica , tutte contraddistinte dal generale tono rossiccio. Dal dorso scuro, con riflessi azzurri o blu, questo uccello ha la sommità del capo blu scura, che vira al nero nella regione alare. Spicca dunque il rosso ai lati del capo, fin sulle spalle, ripreso nella prima parte della coda e sotto le ali, sfumando verso il bianco nell’area del ventre.
Lunga dai 18 ai 20 centimetri, la Rondine rossiccia si ciba prevalentemente di insetti, che cattura mentre è in volo. Frequenta per lo più scogliere marine e zone rocciose; raramente si spinge nei centri abitati, solo eccezionalmente può capitare di vederla volare su terreni coltivati vicini ai paesi. Il periodo della nidificazione, che in Italia va da marzo ad agosto, vede prevalere il carattere gregario della specie, che in genere non è solita formare colonie nidificanti. Caratteristica è la tecnica di costruzione del nido, realizzato con il fango, a forma di semisfera e provvisto di una lunga galleria di accesso che, una volta terminato il lavoro, viene spesso utilizzato anche da altre specie di uccelli. La femmina vi depone solitamente dalle 3 alle 6 uova.
In Europa, questo piccolo passeriforme è presente nelle regioni paleartica e paleo-tropicale e nidifica in Europa meridionale, Africa centro-occidentale e in ampi territori asiatici: Asia Minore, Asia centrale, Medio Oriente, India, Cina, Giappone. Nel Paleartico occidentale nidifica solo la sottospecie Cecropis daurica rufula . La Penisola Iberica e quella Balcanica ospitano quasi per intero la popolazione nidificante in Europa, mentre l’Africa tropicale e l’Asia meridionale solitamente ospitano la Rondine rossiccia in inverno, anche se le popolazioni concentrate nelle zone meridionali dell’area asiatica sono in parte sedentarie. È qui che sono presenti i gruppi più numerosi e dove può capitare, alzando lo sguardo, di vedere stormi di centinaia di rondini rossicce che offrono un suggestivo spettacolo naturale.
Sporgenze rocciose, ponti, rupi e tetti di case abbandonate in ambienti caldi e secchi, aperti o accidentati, litoranei, ma anche dell’interno, sono i luoghi prediletti da questo uccello per nidificare.
In Italia è migratrice nidificante localizzata sul territorio peninsulare, in Sicilia e nelle maggiori isole del Tirreno. Nell’Arcipelago Toscano sembra nidificare solo all’Elba. Nel momento della migrazione, può accadere che si fermi anche nelle città, mentre in inverno, in Africa, non disdegna le zone umide.

La bellezza della Rondine rossiccia sta in gran parte nella sua rarità. Non sono più di 40, infatti, le coppie di questa specie nidificanti in Italia. Graziosa e minuta, la Cecropis daurica compensa le sue ridotte dimensioni con la voracità: agilissima, si procura gli insetti mentre è in volo. Nella Lista Rossa è ritenuta Vulnerabile. Per questo è necessario intervenire al più presto per garantire la sua sopravvivenza nei prossimi anni…

Descrizione scientifica da:   
Seccagrande (AG)
Seccagrande (AG)
Seccagrande (AG)
Seccagrande (AG)
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