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Cappellaccia

Avifauna > Passeriformi

Cappellaccia - Galerida cristata (Linnaeus, 1758)

Troina (EN)
La Galerida cristata  frequenta gli spazi aperti, sia aree incolte sia campi coltivati. Ma abita anche le radure, i prati, i pascoli e gli ambienti aridi come le garighe, dove crescono piccoli cespugli di rosmarino e lavanda. Più raramente è possibile avvistarla tra vigneti, frutteti, oliveti dove l’alberatura è rada. D’inverno frequenta anche gli argini dei fiumi. La sua alimentazione è ricca di semi: predilige quelli delle graminacee, ma non disdegna anche quelli di altre piante. Giunta la primavera, diventa vorace anche di insetti e larve.
Le cappellacce sono distribuite in tutta l’Europa centrale fino alla Spagna nord-occidentale, l’Ungheria nord-occidentale, le Repubbliche baltiche e l’Ucraina. In Italia è presente come specie nidificante, sedentaria, nelle regioni meridionali. Esistono poi trentasette differenti sottospecie, alcune delle quali presenti in Italia centro-meridionale, tra cui la Galerida cristata neumanni , che si può osservare in Toscana e Lazio, fino a Roma, e la Galerida cristata apuliae, che frequenta il Sud e la Sicilia. A queste popolazioni sedentarie, durante l’inverno possono aggregarsi contingenti in arrivo dall’Europa settentrionale.
Piccola e tozza, la Cappellaccia è lunga circa 17-18 centimetri, con un’apertura alare di 30-36 centimetri, mentre il peso oscilla tra i 35 e i 45 grammi. Oltre alla caratteristica cresta a punta spiegata sul capo, si può riconoscere per il colore marrone chiaro, macchiato di bruno sul dorso e più omogeneo sulle ali. La coda è marrone chiaro, che diventa più scura sulla punta. Le timoniere (le penne più grandi della coda, fondamentali per direzionare il volo) sono color sabbia, così come la gola e il petto, che però presenta delle sottili strisce verticali. Gli occhi sono sottolineati da una specie di sopracciglio bianco, appena accennato. Il becco, che va dal rosa tenue al beige, è ricurvo verso il basso, appuntito e piatto nella parte inferiore. Le zampe sono color carne con l’unghia posteriore particolarmente pronunciata.
La nidificazione avviene tra aprile e giugno. È la femmina a costruire il nido, che viene posizionato al suolo, ben mimetizzato tra le irregolarità del terreno, mettendo insieme erba secca, piume, radici. Dopo aver deposto le uova, in genere non più di cinque o sei, la femmina e il maschio si alternano alla cova. Occorrono tra gli 11 e i 13 giorni per la schiusa delle uova. Delicati e ricoperti di una morbida peluria gialla, i pulcini restano al sicuro nel nido per una decina di giorni ma, una volta fatti uscire, nel giro di un’altra decina di giorni spiccano il volo.

Un simpatico ciuffo di penne sempre dritte sulla testa è il tratto distintivo della Cappellaccia, alaudide molto simile all’Allodola, anche se più difficile da osservare nel nord Italia. Abile a mimetizzatisi sul terreno grazie al colore bruno chiaro, quando è spaventata resta immobile fino a quando non si sente al sicuro, per poi riprendere a saltellare nei campi in cerca di semi e insetti…

Descrizione scientifica da:   
Troina (EN)
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